L’acronimo CMR

Con l’acronimo CMR ci si riferisce in francese alla “Convention des Marchandises par Route” cioè alla convenzione relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada. La stessa fu stipulata il 19 maggio del 1956 nella città svizzera di Ginevra e tratta diversi elementi dal punto di vista legale. Grazie al documento CMR – detto anche CMR Transport Document (in inglese) – ogni azienda può trasportare liberamente la merce e farla uscire dai confini nazionali, facendola giungere a destinazione senza alcun problema. Questo documento si può utilizzare anche nel caso di trasporti di camion che vengono imbarcati sulle navi oppure con il fascicolo doganale nel caso in cui vi sia un’uscita dall’EU con continuo utilizzo di traffico su strada (per esempio, quando le merci sono spostate dall’Italia verso la Svizzera).

La convenzione CMR

Questa convenzione è stata riconosciuta dalla maggior parte dei paesi europei e da altri al di fuori a livello internazionale. Ogni operatore presente lungo la supply chain ha il dovere di utilizzare la CMR per il trasporto delle merci su strada. Attraverso la convenzione CMR si stabilisce anche il tipo di merce che può essere spostato: si parla di merci che devono essere diversi dai trasporti come bagagli di persone, oggetti di un trasloco e trasporti funebri.

In quale paese si usa la CMR?

La convenzione CMR che garantisce un regolare trasporto delle merci su ruota è fondamentale per quelle aziende che intendono inviare la merce in maniera sicura e tracciabile. Oltre al nostro paese la CMR è riconosciuto anche in tutta l’Europa, Marocco, Tunisia, alcuni paesi del Medio Oriente e dell’Asia Centrale.

Evitare perdite di tempo in dogana con la CMR

La lettera di vettura camionistica CMR o modulo CMR (CMR Transport Document) deve essere sempre compilata e firmata all’avvenuta consegna della merce, poiché il rischio di incorrere in multe pesanti da parte dell’azienda che non riesce a dimostrare il trasporto al di fuori del paese della merce, è davvero concreto. Non dimenticare, però, che molto spesso sul documento CMR possono essere presenti degli errori: la conseguenza di queste piccole sviste è un rallentamento della consegna delle merci e una maggiore perdita di tempo alla dogana per la CMR contenente errori oppure omissioni, con conseguenti aumenti anche dei costi gestionali.

Il modulo del CMR

Attraverso la prima piattaforma italiana dedicata alla digitalizzazione dei processi di esportazione, ACCUDIRE, è possibile occuparsi del documento CMR in versione digitale che ha valore fiscale nel nostro paese e a livello internazionale. Compilando correttamente il modulo CMR digitale sulla piattaforma ACCUDIRE si ha l’opportunità di fornire la prova dell’avvenuta uscita della merce dal territorio nazionale (da parte dell’azienda esportatrice) all’Agenzie delle Entrate. Avvalendosi di questo potente strumento digitale si possono ovviare tutte quelle problematiche inerenti all’applicazione dell’IVA. In pratica, le aziende che compilano l’e-CMR possono ottenere facilmente la firma utile a dimostrare alle autorità che la merce è uscita dal territorio italiano e che vi è stata una cessione della stessa. Ricorda, però, che la versione e-CMR non è ancora ratificata in Italia (di recente è stato approvato il disegno di legge per la ratifica del Protocollo addizionale della Convezione riguardante l’utilizzo dell’e-CMR) e quindi è ancora necessario avere la versione cartacea con sé durante il trasporto.

Ottieni il PDF del CMR

Ti ricordiamo che potrai comunque ottenere la copia della CMR in PDF e le sue bozze con tutte le informazioni che riguardano proprio la spedizione e le firme digitali delle aziende coinvolte. In questo modo, si avrà una chiara panoramica della CMR e di ciò che si sta trasportando.

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